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NomeRobinia
Nome ScientificoRobinia pseudoacacia
FamigliaFabaceae
Nome ComuneRobinia
Foto
DescrizionePianta con portamento arboreo (altezza fino a 25 metri) o arbustivo; i polloni (Con il termine botanico pollone si indica quella parte di una pianta sotto forma di ramo che si sviluppa direttamente sul tronco o ai piedi dell'albero, a volte anche direttamente dalla radice) spuntano sia dal colletto (Si definisce colletto di una pianta la zona di passaggio fra il fusto e la radice a livello del terreno. E' una zona specializzata che consente di resistere alla pressione del terreno circostante) sia dalle radici. La corteccia ? di colore marrone chiaro molto rugosa. I fiori sono bianchi o crema, lunghi circa 2 cm simili a quelli dei piselli, riuniti in grappoli pendenti. I frutti sono a forma di baccello prima verdi poi marroni lunghi circa 10 cm, deiscenti (Si definiscono deiscenti i frutti che a maturità si aprono spontaneamente per far fuoriuscire i semi - per esempio sono deiscenti i frutti del castagno e del melograno . Si dicono indeiscenti i frutti che a maturità non si aprono spontaneamente per liberare i semi, e che permangono fino alla germinazione o si distruggono per marcescenza) a maturità. Presenta numerose spine lunghe e solide sui rami più giovani. La specie è originaria dell'America del Nord, precisamente della zona degli Appalachii, dove forma boschi puri. Fu importata in Europa nel 1601 da Jean Robin, farmacista e botanico del re di Francia (all'epoca Enrico IV). E' ora diffusa in gran parte dell'Europa centrale, dal sud dell'Inghilterra e della Svezia, fino alla Grecia, Spagna e perfino Cipro. Particolarmente diffusa però in Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Ungheria, Italia, Slovenia. Presente anche in Turchia e Israele, nonchè in Australia e Nuova Zelanda. Questa pianta in Europa è ormai ampiamente naturalizzata ed è considerata una specie invasiva a causa della sua velocità di crescita: i ricacci (polloni), che fuoriescono sia dalla ceppaia che dal suo esteso apparato radicale, crescono molto velocemente e soffocano le piante di specie autoctone, soprattutto le querce, in quanto sono caratterizzate da una crescita più lenta. Inoltre, la sua estrema adattabilità la fa trovare a suo agio dai litorali ai 1000 metri di quota delle ombrose valli submontane. La conseguenza è la formazione di boschi con una ridotta varietà di specie arboree. La rapida diffusione di questa specie non ? stata contrastata, anzi in passato la robinia è stata spesso diffusa dall'uomo perchè molto apprezzata per i suoi numerosi vantaggi [- Protezione: per rafforzare le scarpate evitando che franino. Essendo inoltre dotata di elevata capacità pollonifera, la sua diffusione viene favorita dal taglio a cui la sottopongono gli agricoltori per ricavarne legname. - Ornamentale: per i suoi fiori a grappolo, bianchi e profumati. - Mellifero: dai suoi fiori le api producono un ottimo miele molto apprezzato perchè resta liquido a lungo (infatti il classico miele di acacia è in realtà di R. pseudoacacia)]. Oggi la robinia è presente praticamente in tutta Italia, in particolare in Piemonte in Lombardia, in Veneto e in Toscana. Viene diffusamente coltivata in piantagioni da legno in vari paesi europei: Ungheria e Francia ed extraeuropei: Cina e Corea del Sud. E' diffusa anche in Africa. Per ridurre la diffusione della robinia all'interno dei boschi nei quali si è insediata, è necessario lasciare invecchiare le piante, in quanto la relativamente modesta longevità della specie determina un deperimento relativamente precoce delle piante. E' da evitare il taglio dei polloni in quanto ciò non farebbe che rinvigorire le piante. La soppressione totale della pianta di robinia può avvenire scorticando la prima parte di corteccia della base dell'albero e lasciando che la pianta, nel giro di due mesi, "secchi in piedi". L'interruzione degli scambi linfatici infatti non solo uccide l'apparato aereo ma anche l'apparato radicale determinando l'impossibilità per la pianta di produrre polloni.

Liceo A.Tosi